lunedì 4 giugno 2007

I vertebrati

Tra i preparati di epoca spallanzaniana che ancora si conservano, sono rilevanti un tursiope (Tursiops truncatus) acquisito da Spallanzani nel 1781 durante il viaggio a Marsiglia; un coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), donato dal conte Giacomo Sannazari nel 1782.
Un ippopotamo (Hippopotamus amphibius) giunto da Mantova nel 1783 e oggetto di una lunga contesa conclusasi con l’invio a Mantova di una serie di duplicati di minerali in cambio.


La collezione del medico olandese van Hoey, ricca di pesci e rettili, ma comprensiva anche di un giovane orang-utang, arrivata nel 1786; uno squalo (Isurus oxyrhynchus) proveniente dallo stretto di Messina, acquistato dall’abate Gaetano Grano nel 1790.

Tra le cospicue raccolte pervenute in museo dall’inizio del XIX secolo ci sono rappresentanti di tutti gli ordini delle varie classi, conservati sia a secco, sia in liquido. I rettili dalla mole possente comprendono anche un pitone, una anaconda e un alligatore.

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