lunedì 4 giugno 2007

Come sono avvenuti i restauri...


Lo scadente stato di conservazione delle collezioni ha imposto in primo luogo un deciso trattamento con liquido antiparassitario di tutti gli esemplari. Ripetuto due volte a distanza di un mese questo intervento sembra aver bloccato ogni forma di infestazione.

La seconda fase ha compreso la rimozione completa dello strato di polvere e delle macchie di grasso o vernice che nascondevano la colorazione del piumaggio o del pelo. Anche le parti cornee sono state accuratamente ripulite e lucidate. Gli esemplari sono stati poi rimossi dalla loro base originale e, dopo ripulitura e lucidatura delle basi, fissati sui supporti originali.

Si è quindi proceduto al restauro strutturale degli animali ricollocando le parti anatomiche staccatesi nel corso del tempo e riparando i piccoli danni. Molti Mammiferi ad esempio mancavano di occhi e presentavano rotture delle zampe o di porzioni di esse (falangi o intere dita), mentre gli uccelli avevano le penne rovinate, piegate o rotte, ali, zampe, collo o coda non ben fissate e fuori assetto, presenza di muffe sul corpo e sulle zampe.

Alcuni grossi esemplari presentavano gravi danni (dentatura dello squalo, falangi del coccodrillo, distacco delle pinne, strappi sulla pelle e perdita di grasso nel delfino) e hanno quindi richiesto interventi più importanti. Il restauro è stato di tipo conservativo e particolare attenzione è stata prestata alla morfologia originale della preparazione tassidermica in modo da mantenere inalterato l'atteggiamento preesistente.

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